lunedì 18 febbraio 2013

In Vinile, di Sergio Pardini

BEATLES
Sgt Pepper Lonely Heart Club Band.


Quasi imposto da mia figlia ( “tu che lo hai ascoltato al tempo della sua uscita!!  sigh”) di parlare di questo album mi sono trovato indubbiamente in difficoltà, dovendo necessariamente sintetizzare per inserirlo all’interno di un blog, perché un disco così, un capolavoro della musica pop rock, meriterebbe un libro a sé. E poi confrontarmi con scritti di molti famosi autori !
Nell’idea iniziale Sgt. Pepper doveva essere un album che richiamava l’infanzia dei Beatles, per questo avrebbero voluto inserire anche “Penny Lane” e “Strawberry field forever” ma la società discografica insistette perché uscisse del materiale prima che l’album fosse pubblicato, infatti questi due pezzi uscirono in un 45 giri circa tre mesi prima. Penny Lane è una rotonda – che gli abitanti di Liverpool chiamano Penny Lane Roundabout , il posto era dotato di una pensilina per l’attesa degli autobus, che fu poi trasformato nel Sgt Pepper’s Café/Bistrot, (adesso credo sia chiuso) nelle vicinanze c’è la St. Barnabas Church e dato che Paul era uno dei coristi della chiesa, era frequente che John  e Paul si incontrassero proprio sotto quella pensilina, mentre Strawberry field era il giardino di un ex orfanatrofio, dove si svolgevano fiere e feste estive, e si trovava proprio davanti alla casa di John Lennon : “ …lui andava spesso a giocare in quei giardini e così per lui è rimasto un posto magico dell’infanzia, l’abbiamo trasformato in una specie di sogno psichedelico per farlo diventare magia infantile per tutti e non solo per noi” P.Mc Cartney.
Tornando al 33 giri, di sicuro questo album assicurò ai Beatles un posto nella storia della musica, nonostante avessero già raggiunto molta popolarità e successo con i loro precedenti lavori, Sgt Pepper fu davvero un capolavoro di dirompente novità. E anche in seguito, per esempio, l’album Revolver, pure se probabilmente superiore dal punto di vista musicale, non ebbe lo stesso impatto popolare e sociale, così come gli altri a venire. Secondo George Martin questo lavoro “ trasformò i Beatles da un normale gruppo rock in artisti che davano un significativo contributo alla storia dell’arte musicale”. Anche la confezione è significativa: la foto della copertina è piena di riferimenti più o meno criptici: i Beatles hanno voluto dietro di sé parecchi personaggi (fra i più famosi: Stockhausen, Bob Dylan, Karl Marx, Oscar Wilde, Gandhi, Marilyn Monroe, Stan Laurel, Oliver Hardy, vari Guru indiani e molti altri)che avevano segnato e influenzato in qualche modo la loro vita, ma non mancavano molti riferimenti importanti e decisamente inquietanti come Aleister Crowley (il padre del moderno occultismo) e le piante che erano intorno alla cassa con la scritta Sgt. Pepper ai loro piedi sono le piantine della marijuana e per la prima volta di un gruppo rock apparvero i testi sul retro.Una curiosità: in un bootleg di una delle registrazioni si sente la voce di John all’inizio che dice, ritmandola: “sugarplum fairy” era una frase che lui sostituiva con il classico conteggio all’inizio 1-2-3-4, “soltanto Lennon poteva trovare un modo così strampalato per non dire dei semplici numeri
Sugarplum fairy è una espressione slang di quegli anni che stava a significare “spacciatore di droga”.
Se si considerano le canzoni singolarmente non si possono valutare una ad una fra le migliori registrate dal gruppo, ma le canzoni si accendono a vicenda, regalando forza e significato all’insieme.
L’inizio con dei mormorii di un pubblico e i suoni degli strumenti che vengono accordati provocano l’illusione che sia un’esibizione dal vivo, dando davvero  l’impressione di quattro ragazzi che cantano sul palco con indosso vestiti colorati delle foto di copertina,  e nel finale del pezzo mentre cambia il ritmo  Paul “presenta” il cantante “the one and only Billy Shears” (il vero e unico Billy Shears) e senza interruzioni entra subito Ringo Starr in “With a little help from my friends”  che quasi si scusa dicendo “”What would you do if I sang out of tune” (cosa farete se cantassi stonato) ma appena subito fa capire che riuscirà a cantare bene con questo piccolo aiuto da parte degli amici. Questa canzone, come racconta Paul, fu scritta proprio perché la cantasse Ringo  : Era stata scritta soprattutto da  John proprio esclusivamente per Ringo, quasi un lavoro di “mestiere”. Era una sfida, era qualcosa fuori dal solito per noi perché in realtà abbiamo dovuto scrivere pensando come  Ringo avrebbe potuto interpretarla.” E il risultato fu certamente ottimo, come ha detto il critico Mellers di Starr “ lui è quello che ha meno talento, tuttavia ha un’identità inconfondibile, sarà sufficiente se ci sarà un po’ d’amore” : voglio riportare una fra di Woody Allen: “mi piace perché è più brutto di me.”
“Lucy in the sky with diamond”, è un salto psichedelico, con “Immaginati in una barca su un fiume
con alberi di mandarino e cieli di marmellata qualcuno ti chiama, tu rispondi lentamente una ragazza con occhi di caleidoscopio Fiori di cellophane gialli e verdi svettano sopra di te cerchi la ragazza con il sole negli occhi e se n’è andata Lucy nel cielo con diamanti………….Immaginati sul treno in una stazione con facchini di plastilina con cravatte di specchio all’improvviso c’è qualcuno al cancelletto la ragazza con occhi di caleidoscopio”,
Lennon ha sempre detto che questo pezzo,al contrario dell’opinione di molti, niente aveva a che fare con LSD e che trasse ispirazione da un  disegno fatto a scuola da suo figlio Julian., anche se poi ammise che le sue esperienze con questo tipo di droga avevano influito sulla stesura finale, la BBC bandì la canzone dalle sue trasmissioni, anche perché anche il titolo era proprio un acronimo di LSD (Lucy in the Sky with Diamond). In seguito ci fu un’altra versione riguardante l’ispirazione, John e Paul dissero che il testo era stato ripreso da Alice nel paese delle meraviglie, ma qualunque ne sia la provenienza resta un fantastico viaggio in una terra inesistente che forse non è poi così irraggiungibile.
Nella registrazione c’è una ricerca da parte dei Beatles di rumori e suoni non convenzionali e affascinanti come per esempio l’inizio di “Gettin Better” nella quale George Martin invece di premere i tasti del pianoforte lo aprì e percosse le corde con una bacchetta. Questa canzone è un classico dosaggio fra i due compositori e interpreti, la voce di Paul potente e allegra quella di John è in falsetto, e volutamente bizzarra, l’una però non sminuisce la presenza dell’altra. Leggenda vuole che la frase “i can’t get no worse” (non può andare peggio) fu inserita di botto da John mentre Paul stava facendo sentire la canzone, suonandola al pianoforte. in modo che Martin, George e Ringo la  imparassero.
All’inizio doveva seguire “She’s leaving home” ma poi la sequenza della prima facciata fu proposta in modo diverso e fu inserita “Fixing a Hole”.Canzone scritta interamente da Paul e apprezzata da John per il testo:
“Sto riparando un buco che lascia entrare la pioggia e impedisce alla mia mente di vagare dove vuole…Mi sto prendendo il tempo per una quantità di cose che ieri non erano importanti…Sto riparando un buco che lascia entrare la pioggia e impedisce alla mia mente di vagare dove vuole, dove vuole” Poichè Abbey Road non era disponibile, la prima seduta di registrazione per Fixing A Hole si tenne al Regent Studio di Londra, Mentre usciva di casa per andare allo studio, McCartney incontrò un uomo che affermava di essere Gesù Cristo. Dopo avergli offerto da bere ed ottenuta la promessa che sarebbe rimasto tranquillo, portò l'uomo alla registrazione, alla quale egli assistette educatamente in un angolo, prima di scomparire per sempre.
Poi la bellissima “She’s leaving home” la fuga al mattino presto di una adolescente, ispirata da una notizia apparsa su un giornale londinese, è l’incomprensione totale fra due generazioni mentre “the father snores” (il padre russa) la madre che legge il biglietto d’addio e “Daddy, our babe is gone”, (papà la nostra bambina se n’è andata) con l’amara considerazione : “What did we do that is wrong?-we didn’t  know it was wrong” (dove abbiamo sbagliato, non sapevamo di aver sbagliato)
Tutto questo accompagnato da una incredibilmente dolce e memorabile melodia, con gli archi che, anche se morbidi e commoventi, non risultano mai sdolcinati. E’ una delle poche partiture musicali non trascritta da Martin e oltre a John e Paul suonano solo musicisti esterni al gruppo, e secondo il mio parere e anche quello di parecchi altri, è una delle migliori creazioni dei due autori.
« John e io scrivemmo "She's Leaving Home" insieme. L'ispirazione fu mia. Avevamo letto sul giornale la notizia di una ragazza che era scappata di casa per non tornare mai più, ce ne erano molte di storie così all'epoca, e questo bastò a darci la linea di base per la canzone. Così iniziai a buttar giù il testo: lei se ne va di notte e lascia un biglietto e poi i suoi genitori si svegliano ... Mi piaceva come canzone, e quando la feci vedere a John, lui aggiunse quelle lunghe note sostenute, e una delle cose che preferisco della struttura del brano è che rimane sospesa su quegli accordi, all'infinito. Ti cattura sul serio. È un piccolo trucchetto e penso che funzioni molto bene(.Paul).
Forse ascoltando il “bye bye” finale di Lennon si ha quasi l’impressione che finisca la prima parte del disco, invece a chiudere la prima facciata esplode “ Being the benefit of mr Kite” scritta interamente da John, che voleva all’interno di questo pezzo una atmosfera da circo “voglio sentire l’odore di segatura”  voleva addirittura inserire i suoni una calliope (Calliope”, era un ingombrante strumento musicale della seconda metà dell’ottocento di grande potenza sonora, e per questo utilizzato sui battelli a vapore del Mississippi, nelle fiere, nei parchi pubblici, nelle giostre dei luna park, nelle sfilate dei circhi americani.”) Ma era davvero materialmente impossibile trasferire un attrezzo di quelle dimensioni in uno studio di registrazione, e i suoni registrati trovati da Martin di quello strumento  erano solo marce militari, la strampalata idea fu di trasferire tutte queste marcette su un unico nastro che poi fu tagliato fisicamente a pezzi, poi il tecnico lanciò in aria tutti questi più o meno brevi frammenti e “piovvero pezzi di nastro per tutta la sala di controllo” .I pezzetti vennero poi attaccati uno all’altro ma in un ordine casuale che formarono infine la stravagante massa di suoni che accompagnano “Mr Kite
La seconda facciata del LP si apre con una canzone di Harrison, “Whiting you without you” (..la vita scorre….dentro di te e senza di te) considerata da Martin “abbastanza malinconica e lamentosa”, ma ai Beatles piaceva e gli strumenti indiani gli davano un carattere inconsueto e particolare e come spesso accade nei testi di Harrison, c’è sempre qualcosa di spirituale, come l’attenzione a coloro che “gain the world and lose their soul” (conquistano il mondo e perdono l’anima). Si pensa che Harrison, già influenzato dalle filosofie orientali, si sia ispirato al poeta indiano Tagore. Un pezzo molto intimo e forse da rivalutare ascoltandolo con attenzione.
La canzone che segue “When i’m sisty-four” era stata scritta in realtà da Paul quando aveva appena quindici o sedici anni, ed era rimasta a metà per lunghi anni, pezzo che nella sua idea originale doveva suonare un po' nello stile di Frank Sinatra, ma non in modo caricaturale, ma dimostrazione dell’interesse di Paul per tutti i generi musicali. Nella incisione sembra abbiano voluto riportarlo a quell’età con la sua voce accelerata come per farle assumere un tono da ragazzino, la musica ha l’atmosfera dei vecchi musical inglesi, con l’intrusione divertente però dei clarinetti, canzone insolita ma che è diventata fra le più conosciute del gruppo. Il motivo della decisione di incisiderla potrebbe essere il fatto che Jim McCartney, padre di Paul, aveva compiuto 64 anni proprio in quell’anno.
Lovely Rita” dicono i quattro, fu una delle più divertenti da registrare, i rumori che si sentono durante tutto il brano sono stati realizzati usando dei pettini ricoperti di carta igienica usati come percussioni  e furono inseriti alla fine durante la incisione delle voci, sulla base ritmica già registrata con il vivace assolo di Martin al pianoforte, e alla fine della registrazione, stimolati dal solito Lennon, cominciarono a competere suoni stravaganti , gemiti e respiri e altre bizzarrie vocali che si possono sentire soprattutto nella dissolvenza finale. Secondo certe fonti, l'ispirazione per la canzone giunse a McCartney quando una vigilessa, (meter maid in slang) di nome Meta Davis, gli fece una contravvenzione divieto di sosta fuori degli studios di Abbey Road, invece di contestarla, Paul accettò con garbo la multa per poi descrivere la ragazza sarcasticamente  in musica: “Dolce Rita, ragazza parchimetro niente può mettersi tra noi quando fa buio mi traino via il tuo cuore stava accanto ad un parchimetro quando intravidi Rita che riempiva un biglietto nel suo libriccino bianco”.


Una curiosità :secondo il batterista dei Pink Floyd, Nick Mason, i quattro membri originari del gruppo (Syd Barrett, Roger Waters, Rick Wright, e Mason) erano presenti in studio ad assistere mentre i Beatles registravano Lovely Rita.
Anche a “Good morning, good morning” vennero aggiunti molti effetti sonori, come il gallo che canta all’inizio e quell’insieme di voci di animali nel finale, ma di certo non è solo un complesso di espedienti sonori, anticipando i temi della canzone finale “A day in the life” è uno sguardo iroso sulla piattezza e sui drammi di ogni giorno, che rappresentano l’intontimento generale fra le preoccupazioni giornaliere del vivere quotidiano. Ma in fondo va bene a tutti così “I’ve nothing to say but is ok” (non ho niente da dire ma è tutto ok). L’arrangiamento con la forza degli ottoni e l’assolo di chitarra che credo sia di Paul, danno una forte energia e speranza di poter ancora sorridere, magari con un po’ di fortuna. Il chiocciare della gallina nel finale si mescola alle prime note della ripresa di Sgt Pepper, in una versione più veloce e più hard della precedente a inizio disco, come a rappresentare il finale convulso di una gara di corsa.
“A day in the life” che chiude tutto il disco,  si potrebbe definire una sinfonia moderna in taglio pop, soli tre minuti ma capaci di trasmettere emozioni e capacità musicali che per riuscire a farlo probabilmente ad altri sarebbe servito un’ora di musica. Il “messaggio” nelle parole di Lennon è che la vita è un sogno e ognuno ha il potere, come sognatore di renderla magnifica. Il crescendo finale con il rimbombante accordo in mi minore era, a parere di alcuni, nell’intenzione dei Beatles evocare il suono di una esplosione nucleare, incubo e preoccupazione soprattutto in quegli anni.
Alla fine della registrazione della canzone, si dice che, tutti i presenti nello studio, istintivamente applaudirono al risultato finale.
Spero in questo breve scritto di essere riuscito a sintetizzare in maniera almeno gradevole le considerazioni su questo disco, che sicuramente ha avuto commenti e recensioni molto più complesse e importanti della mia da parte di parecchi critici e storici di fama.
Concludendo, George Martin dirà in seguito che: “anche se Sgt Pepper non fu l’album migliore dal punto  di vista musicale, lo fu certamente dal punto di vista artistico e storico, metteva in luce tutte le qualità che avevano reso i Beatles i più importanti della loro epoca , e metteva in risalto  il loro  coraggio, l’inventiva, la creatività, il senso dell’umorismo e la versatilità dei quattro componenti, non dimenticando mai di aggiungere la loro grandissima abilità compositiva”
Quale dimostrazione  migliore per comprovare che  loro erano, come cantava la Pepper Band “the one and only”? I soli e gli unici.
P.S.
Non avrei voluto nemmeno accennarne ma, era il 12 Ottobre 1969, Russell Gibb, disk jockey di una radio di Detroit annunciò di avere le certezza che Paul McCartney fosse morto nel 1966 e che un sosia lo avrebbe sostituito grazie alla sua somiglianza con Paul ed alla plastica facciale: William Campbell, un ex poliziotto. La “leggenda” fece il giro del mondo in pochi attimi, e a suffragarne la veridicità alcuni  presero in esame proprio la copertina di Sgt Pepper con argomentazioni a volte anche bizzarre per esempio: la folla di gente famosa già morta e i Beatles al centro, prendendo uno specchietto e appoggiandolo perpendicolarmente tra le parole "Lonely" e "Hearts", ( ma chi lo ha pensato?) sulla grancassa della batteria, si può leggere una cosa come "He  Die" ("Lui , Morire"), con una sorta di freccia puntata verso Paul, nella parte interna della copertina è ritratto Paul con un distintivo su un braccio, su cui si leggono le lettere OPD, che starebbero per "Officially Pronounced Dead" ("Ufficialmente dichiarato morto") e nel retro del disco è l’unico di spalle nella foto. Solo per dovere di cronaca e curiosità.

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