sabato 6 aprile 2013

Vanni Cuoghi


I tuoi pensieri non toccano terra. 2013 acrilico e olio.

Valeria: Mi racconti brevemente il tuo percorso?

Vanni: Come sono arrivato a fare l'artista è come raccontare di un viaggio fatto senza cartina e senza navigatore.
Segretamente ho sempre desiderato fare questo mestiere, ma reputavo che fosse una meta troppo ambita e così ho fatto il "giro largo".
Ho studiato Decorazione pittorica all'Istituto D'Arte di Chiavari (GE) e scenografia all' Accademia di Brera.
Ho lavorato come scenografo per il teatro e la la televisione, ma io volevo disegnare, così ho passato qualche mese all'Accademia Disney e, nel frattempo, facevo le illustrazioni per le riviste Airone e Genius.
Ma ero irrequieto e ben presto ho intrapreso un nuovo percorso. Conoscevo la prospettiva e le tecniche pittoriche e così ho iniziato a fare il decoratore. Ho dipinto trompe l'oeil per interni e per esterni per tanti anni; ho viaggiato per l'Italia decorando ville, chiese, locali notturni, hotel e ristoranti.
Ma l' anima(le) della Pittura reclamava a gran voce la sua parte e alla fine ho ceduto.

Valeria: Artisti si nasce e si diventa?
Vanni: Credo che artisti si diventi. Puoi avere una predisposizione, ma è l'attenzione costante al contemporaneo, lo studio della Storia dell'Arte e la disciplina che ti portano ad ottenere dei risultati.
Puoi avere un orto con la terra fertile, ma se non pianti dei semi, non lo coltivi,non togli le erbacce e non lo annaffi non otterrai mai dei frutti.

Sette pensieri Saggi, 2013 acrilico e olio 

Valeria:Da dove trai spunto per le tue opere?

Vanni: Attingo dappertutto, dalla cronaca, dal fumetto, dall'illustrazione, dal teatro ecc. L'artista è il beccuccio di un grande alambicco e l'Arte né è il distillato.

Valeria: Hai avuto dei maestri?
Vanni: Imparo da tutto e da tutti. Sono molto curioso. Ho fatto l'assistente di Giovanni Job che mi ha insegnato a pensare la Pittura, Enzo Forese e Franco Toselli mi hanno detto che potevo giocarci, ma i primi libri d'Arte me li regalò mio padre Ilario, che è uno scultore.Da lui ascoltavo le storie di Michelangelo, Rodin, Brancusi. Scarrozzava me e i miei  fratelli a vedere le mostre di Calder, Mirò e Picasso in giro per l'Europa a bordo di una Simca 1000 color bronzo dorato. 

Valeria: Secondo te, com'è lo stato attuale del mondo dell'Arte?
Vanni: Credo che la parola d'ordine, in questi ultimi venti anni sia "connessione". 
Dopo la rivoluzione informatica l'Arte si è mischiata ed ha attinto ad altre discipline: si è connessa al marketing e all'economia in modo sistematico, alle terapie per la riabilitazione, fino ad arrivare alla…gastronomia. Insomma, come avevano predetto i Futuristi, mai come adesso l'Arte è stata vicina alla vita di tutti i giorni.
 In certi casi i confini tra la cosiddetta cultura alta  e cultura bassa sono così labili da non essere più distinguibiliI e il problema ,alla fine, non si pone nemmeno più.

Giostrarsi nella trama, 2013

Valeria: Ma l'arte serve a qualcosa?
Vanni: Non so se può essere considerata uno  strumento, un oggetto avente funzione… Per alcuni ce l'ha , per altri no. A me, ovviamente, serve, perché è il mio lavoro, mi permette di pagare le bollette, andare al cinema e viaggiare.

Valeria: Che ruolo hanno i critici ed i curatori?
Vanni: I critici e i curatori svolgono un ruolo importantissimo. Aiutano il pubblico a fruire meglio di un'opera d'arte.
Un buon testo di presentazione in catalogo (o su una rivista) e un ottimo allestimento in una galleria (o in un museo) sono fondamentali.

Valeria: C'è un luogo a cui sei particolarmente legato?

Vanni:Nessuno in particolare. Amo Genova, città dove sono nato, per i profumi dei vicoli. Adoro Milano, città dove lavoro, per la generosità della gente. Mi piace New York per l'adrenalina che ti mette in corpo. Sogno spesso Ferrara e Lisbona per gli sguardi sognanti delle persone.

Valeria: Ed artisti che ami particolarmente?
Vanni: I miei "fratelli "dell' Italian Newbrow.


Valeria: Se tu non fossi pittore saresti stato....
Vanni: Un attore forse o un redattore di guide turistiche enogastronomiche.

Valeria: La mostra più importante?
Vanni: Quella a cui sto lavorando. (Vorrei fare sempre quella che …sto facendo.) 
Si terrà a Crema nel Museo Civico della Città e nell'ex Convento di San Domenico. Avrà come tema i giochi e le Delizie rinascimentali e sarà realizzata in collaborazione con la mia galleria di Milano Area B a cura di Ivan Quaroni.






Ultimi lavori su confezioni di medicinali






Vanni Cuoghi, 
vive e lavora a Milano. 

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