TWO
La collettiva Two, due opere di ogni artista, una serie di dittici sui generis, che negli spazi della galleria dialogano in un serrato rapporto di analogie e riferimenti. Geometrie centripete, che si
irradiano dal centro al perimetro, sono le caratteristiche delle
opere di Domenico Bianchi. Forze da cui nascono energie che a loro
volta generano il cerchio, creatore di moto continuo, che si staglia
al centro di intarsi in cera; modellati mediante morbidi incastri.
La materia, per Giuseppe Uncini
assume il requisito di autonomia semantica; le sue opere si
presentano come struttura pura, con una propria autonomia, ma allo
stesso tempo si aprono al mondo esterno e lo spazio vive una
reinvenzione perpetua.
Calzolari, Kounellis, Zorio:
appartenenti per un breve periodo all'Arte Povera, che a suo tempo
furono definiti iconoclasti.
Le
opere di Calzolari, Sale
Nero
e Omaggio
a Fontana,
celano un mondo di pulsazioni sotterranee nelle quali la pittura ha
un ruolo significativo. Le superfici monocrome o metalliche evocano
scenari malinconici, apparizioni silenziose, dialoghi ininterrotti
tra le materie.
Due opere della recente stagione
creativa di Kounellis, due lastre di ferro e piombo dove si combinano
elementi naturali come i capelli ed oggetti di uso quotidiano come un
cappotto ed una brandina di un letto. La fascinazione per Zorio verso
l'alchimia, la fisica, la chimica e verso tutti i cambiamenti di
stato, le tensioni ed i contrasti, le aggregazioni, le trasformazioni
delle materie che aprono possibilità sempre nuove sono le
caratteristiche del suo lavoro.
Sono i materiali l'origine
espressiva delle opere di questi artisti, la loro manipolazione, gli
accostamenti raffinati o azzardati. In una serie di episodi
linguistici differenti, la mostra focalizza i rapporti che legano
l'arte astratta e materica di Domenico Bianchi e Giuseppe Uncini, a
quella dei poveristi, Pierpaolo Calzolari, Jannis Kounellis, Gilberto
Zorio.
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